Illusione cognitiva

Autore: Jacopo Ferraccioli

Tempo di lettura: 5 minuti

Divertirsi studiando per preparare una lezione.

Ipocrisia, blasfemia, utopia, fuffa!

No, è scienza, esperienza e… voglia.

Partiamo dal principio, dalla domanda:

come posso preparare le mie lezioni meglio e con meno fatica?”

Facciamo un esperimento: ti leggerò nel pensiero.

Se io ti chiedo: “come studi?” nel tuo cervello si creerà un’immagine di te chino sulla scrivania a leggere, leggere, leggere i tuoi libri o i tuoi appunti, partendo da 5 o 6 frasi e cercando, nella ripetizione, di fissare qualche concetto.

Magari rimani seduto solo per la fase della sottolineatura e della lettura e poi, per quella della ripetizione, cominci a fare su e giù per casa come Paperon de’ Paperoni.

Questa tecnica si chiama “lettura ripetuta” e si, è fuffa.

Questa tecnica è classificata da psicologi e neuroscienziati come “passiva e superficiale” e produce un apprendimento praticamente nullo o nella migliore delle ipotesi (e dopo parecchie ore) minimo.

Viene definito “lavoro inutile”.

Ai fisici verrà in mente, con questo termine, la termodinamica, e, in teoria, anche ai ferrovieri e ai piloti dovrebbe fare lo stesso effetto.

Ci sto prendendo vero?

Ti riconosci in questo tipo di studio?

Bene, allora sei pronto per un upgrade.

Partiamo dalla “base” e cioè: perché ci impegniamo così tanto nel leggere e ripetere?

Perché siamo pigri? No, anche perché per ottenere un minimo di risultati con questa tecnica devi passarci ore sui libri, non minuti.

Perché siamo stupidi? No, tutt’altro.

Perché non conosciamo nessun’altra tecnica? Potrebbe sembrare questa la risposta giusta, ma in realtà no.

Il 90% di noi conosce o per lo meno ha sentito parlare di altre tecniche di studio efficaci, ma non le mette in pratica.

Il motivo è più profondo, più nascosto, più… affascinante.

Leggendo e ripetendo più volte, cadiamo prede di un’illusione cognitiva.

Se ti stai chiedendo che cos’è un’illusione cognitiva? Te lo spiego subito o meglio, te la faccio “provare”.

Cosa vedi?

Sei sicuro?

In realtà nell’immagine sono rappresentate solo linee di colore diverso.

Sono le illusioni cognitive che ci permettono di vedere aspetti di un’immagine che in realtà non sono rappresentati. Il cerchio azzurro è un illusione!

Altra immagine…cosa vedi qui?

Questa foto si chiama “Anatra o Coniglio”, ai più è diventata famosa da quando è comparsa in una puntata di “How I Met Your Mother” ; io la conoscevo perché all’università il professore la disegnò alla lavagna (non era “perfettamente uguale” a questa ma rendeva bene l’idea).

La particolarità di questa immagine, come anche quella più famosa che rappresenta la giovane e l’anziana o molte altre, è che chi sta osservando può vedere 2 animali.

Domanda clou: perché alcuni vedono prima l’anatra e dopo il coniglio o viceversa? Da cosa dipende?

Dipende… da qualcosa. Da qualcosa di abbastanza importante ed impattante sulla nostra realtà: dalle nostre abitudini e da come utilizziamo il nostro cervello.

Ma torniamo a noi.

Ripartendo dall’ultima immagine, sia che tu abbia visto l’anatra o che tu abbia visto il coniglio, dopo che ho svelato l’arcano sarai probabilmente riuscito a vedere anche l’altro animale; poi avrai riprovato a rivedere il precedente e così via.

Giusto? Immaginavo, possiamo dire che hai preso “familiarità” con il disegno.

Quando leggiamo e poi leggiamo e poi leggiamo ancora il testo che abbiamo davanti, lo stesso testo dopo un po’ ci diventa “familiare”.

Impariamo a conoscere dove sono i punti, quanto sono lunghi i periodi e riconosciamo i passaggi più difficili e quelli più semplici da ricordare; in pratica più ci è familiare e più la nostra mente ha facilità a processare il suo contenuto, come la doppia immagine coniglio/anatra.

Una volta che per noi, quindi, quella pagina diventa “familiare”, abbiamo l’illusione di aver imparato qualcosa e che questo è una prova del fatto che stiamo svolgendo bene il nostro lavoro, che abbiamo superato il livello e possiamo passare al paragrafo successivo.

Anche se per studiare una pagina ci è voluta un’ora.

Anche se dopo un giorno i ricordi sono quasi del tutto svaniti.

Anche se al solo pensiero di ricominciare a studiare il giorno dopo, ci sembra affascinante l’idea di andare a costruire igloo in Madagascar.

Quanto tempo impieghi per studiare una lezione?

Quante energie?

E per quanto tempo riesci a “ricordare” ciò che hai imparato?

E se io ti dicessi, ora, che esistono strumenti in grado di farti studiare in meno tempo, senza sfinirti ed in modo più efficace?

Se ti dicessi che esistono approcci semplicissimi in grado di aiutarti nella preparazione delle lezioni e nello studio approfondito?

Non è facile, il nostro cervello ci mette al riparo dalla fatica e cambiare modo di studiare richiede… fatica.

La richiede però all’inizio, come ogni attività.

Quando hai imparato a guidare, hai faticato per rendere automatici i tuoi movimenti, quando hai imparato ad andare in bicicletta, non ti sei arreso alla prima caduta.

Immagina per un momento come potrebbe cambiare la tua vita se non avessi più limiti nell’apprendimento.

Se le frasi “non ho tempo” o “domani improvviso”, sparissero dalla tua mente, dal tuo linguaggio e diventassero un lontano ricordo.

La possibilità esiste… dipende da te.

Entriamo… che il nostro viaggio abbia inizio!

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